È possibile trasmettere l'amore per la lettura senza slogan, senza retorica spiccia, senza trasformare la letteratura in un passatempo lezioso, in un rifugio alienante, buono per nutrire un business da giostrai? Sto parlando di tutto quel filone editoriale che fa leva sulla magia dei libri (alimentata dal profumo della carta naturalmente), sulla bontà dei librai e su altre baggianate ruffiane. La variante pseudocolta dell'amico gay. Molto graditi gatti, tazze fumanti e donnini in gonnellina e ballerine, stampati sulla copertina, grazie. L'ultimissimo prodigio: La lettrice di mezzanotte (?). Ma davvero si vuole salvare la letteratura rendendola innocuo hobby per signorine un po' tocche? Per piacere.
Giusi Marchetta, al contrario, punta tutto sulla letteratura che infiamma. Mette al bando, i diritti del lettore di Pennac, o almeno uno: il verbo leggere sopporta l'imperativo. Leggi è un bellissimo comandamento. Scansa luoghi comuni polverosi e vuoti: "leggere è bello, interessante, educativo ecc..". Va al cuore della sua ossessione, mostrandone anche i lati cattivi, oscuri. La lettura non è naturale, non è bella e basta. Si legge anche per isolarsi, per allontarsi dal mondo. La letteratura non sempre insegna, non ci rende migliori, non ci rende più bravi. Leggere non è utile ma è necessario. Leggere in modo critico, curioso, che poi è anche l'unico modo autentico.
I libri non sono più interessanti delle persone. La letteratura è fatta per le persone, dalle persone. Qualsiasi tentativo di rendere più facile, più rassicurante, più sgargiante il mondo dei libri rispetto a quello della vita è imbarazzante.
"Lettori si cresce" è un ibrido tra narrazione e saggio, per nulla prevedibile, di un'ironia sagace. Tanti spunti, tante tipologie di non-lettori (e anche qui si dimostra l'intelligenza e l'antiretorica di indagare la realtà a partire dall'esperienza e non dalla volontà di imbonire quel mostro gigantesco, sorgente di tutti i mali, che è diventato "l'italiano che non legge"). Davvero molti i passaggi illuminanti, li inserisco qui sotto. Scusate per la qualità infima.
Il secondo spunto invece c'entra più che altro con l'invito alla lettura e le risorse che la tecnologia ci mette a disposizione. Argomento che non è affrontato direttamente nel saggio ma su cui ho riflettuto. Vi riporto per intero il messaggio ricevuto sul mio profilo tumblr e la mia risposta a riguardo.
Ho letto la tua recensione su anobii riguardo "Lettori si cresce" e mi hai convinto a prenderlo :-) Tu lo hai letto in cartaceo o eBook? Sono indecisa per via del prezzo: rispettivamente 14 e 8 euro.. È un bel risparmio ma 8 euro per un ebook mi sembrano sempre troppi :/
L’ho letto in ebook grazie alla biblioteca (le novità più interessanti ci sono quasi sempre, è incredibile). Il sistema MLOL (lo so che fa ridere) mi sta salvando la vita. Ha accresciuto enormemente il mio accesso a tantissimi titoli che anche solo per pigrizia (sai quanto è faticoso andare in biblioteca? molto poco ma ogni scusa è buona) non avrei mai letto. Con un click, hai tra le mani la risorsa desiderata. Anche per lo studio, è un sistema rivoluzionario! Immagina di scrivere una tesina. Con il cartaceo per trovare quel passaggio da citare ci staresti duemila anni, con il digitale c’è la funzione “trova”, sprecando un massimo di tre minuti d’orologio. In Europa, soprattutto al Nord, tutte queste cose sono scontate e anche ostacolate da molti meno limiti (molte biblioteche italiane non aderiscono, il catalogo digitale va accrescendosi poco alla volta, si possono scaricare solo quattro titoli mensilmente ecc..). Ecco perché è importante che facciate richiesta alla vostra biblioteca del servizio e facciate tantissimo passaparola. La cultura genera valore al di là del profitto diretto. Cosa voglio dire? Prendiamo l’esempio di questo saggio. Io l’ho letto gratuitamente. La mia recensione su goodreads (oltre al mio passaparola tra amici lettori ed interessati all’argomento) ha attirato già un minimo di sette persone che hanno affermato di voler acquistare il libro. Bada che sto tenendo conto SOLAMENTE dei risultati tangibili (cioè persone che hanno manifestato di voler procedere all’acquisto), non ho contato le influenze (in un futuro magari compreranno il libro o ne parleranno con qualcuno). Io stessa, essendo rimasta particolarmente impressionata dal saggio, voglio procurarmene una copia cartacea. Dove voglio andare a parare? La biblioteca (ma in generale i contenuti accessibili su internet) non sono risorse “regalate”. E producono risultati. Il saggio di Giusi Marchetta non l’avrei comprato perché non ho ancora un’autonomia economica che mi permette di comprare libri solamente perché ne sono incuriosita. Devo essere spinta da una sorta di sicurezza. Con la biblioteca invece sono libera di leggere quello che voglio, risparmiando laddove non vale la pena, aggiungendo valore e moltiplicandolo all’interno delle mie cerchie sociali laddove invece ciò che ho trovato mi entusiasma. Valore inteso come sia discussione sui contenuti del libro, sia stimolandone l’acquisto. Una copia gratuita disponibile = sette possibili acquisti. Una copia a pagamento che non potrò comprare = zero patata. Il discorso è lungo e complesso ma ci credo fortemente. Detto ciò, il libro merita di essere supportato. Se non sei un tipo che sottolinea, o legata in modo particolare al supporto fisico, prendi l’ebook che risparmi. Credimi, gli otto euro li vale tutti.
P.S. Se hai proprio i soldi contati ti consiglio di prenderlo su siti di e-commerce online come IBS, c'è sempre lo sconto (ho controllato: 11 euro!). Amazon boicottalo ché è malvagio. Oddio, pure Ibs ha una dose di cattiveria non indifferente al suo interno visto che mi ha levato le spese di spedizione gratuite. Vergognatevi tutti.