sabato 11 maggio 2013

Il grande Gatsby: traduzioni a confronto

Continua la collaborazione con youbookers! Questa volta si parla di traduzioni a confronto! 


Quest'anno sono scaduti i diritti di lucro sull'opera del leggendario scrittore americano F. Scott Fitzgerald. 
Molte case editrici si sono precipitate a pubblicarne i romanzi in nuove edizioni più o meno aggiornate. 
Prima tra tutte la Minimum Fax, la più attenta alla letteratura d'oltreoceano che ha imbastito un lavoro straordinario di rivisitazione dei lavori di Fitzgerald, qui (http://www.minimumfax.com/libri/speciali/239) lo speciale a lui dedicato dalla redazione, davvero ricco di spunti. Non hanno aspettato nemmeno Mondadori, Newton Compton ma soprattutto la Marsilio che ha offerto un' edizione con testo a fronte e traduzione di un maestro: Serrai. Feltrinelli rilancia con la docente universitaria Franca Cavagnoli. 
Soprattutto in vista dell'uscita del film basato sul Grande Gatsby (il 16 Maggio al cinema), le riedizioni fioccano. 
La Mondadori, in particolare, ha pubblicato recentemente un'edizione rilegata con la copertina dedicata interamente al film diretto da Luhrmann, in cui predominano i colori del nero e oro.
Ammetto con una malcelata vergogna di averci fatto un pensierino. Tuttavia l'intervento di oggi non si vuole concentrare sulla forma bensì sul contenuto, anzi, sull'interpretazione del contenuto. 
Stiamo parlando di traduzioni.
Sappiamo quanto una cattiva (o un'ottima) traduzione possa influire sul giudizio del romanzo. La domanda è: davvero ne siamo coscienti? Informarsi sulla traduzione, soprattutto se ci si trova davanti ad una così grande scelta di edizioni, è davvero prioritario? Che rischi corriamo scegliendo un'edizione meno curata? 
A partire da questa riflessione, concentriamoci sulle varie traduzioni del classico più celebre di Fitzgerald, “Il grande Gatsby”, confrontandole. 


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1 commento:

  1. Avevo letto "Il grande Gatsby" della Newton, ma dopo aver letto il tuo post, ho acquistato quello della Minimum Fax e l'ho appena finito. Scritto davvero bene e la postfazione mi è piaciuta moltissimo!

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