domenica 14 aprile 2013

I granchi dell'editoria: Se il nuovo Dostoevskij fosse tra noi

Nuova collaborazione sul sito Youbookers.

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Chi di noi non si è lamentato almeno una volta delle politiche di pubblicazione – molto discutibili – delle case editrici? Autori pretenziosi, trame trite, stile piatto, narrazione svogliata, titoli superficiali, zeppi di luoghi comuni. Questa è l'immagine che molti lettori hanno della letteratura contemporanea. C'è un fondo di verità ma è davvero possibile ricondurre tutto al deserto culturale?
La risposta è ancora e per fortuna, no.

Sarebbe interessante capire quanto i sostenitori del cinismo di cui sopra siano aggiornati sulle novità del mercato. Secondo il mio modesto parere, molto poco. Negli ultimi sei mesi, ho letto ben due autrici emergenti degne di nota (McCleen e Dubois). Quanti di voi disillusi letterati le conoscevano? Quante novità valide passano inosservate sotto i nostri occhi? Le case editrici non rischiano, si decanta. I lettori, invece? Cercate di ricordare l'ultima volta che avete comprato una novità a prezzo pieno. Non vi tedierò dilungandomi sul prezzo dei libri (e sul suo valore proporzionale) oggi. L'ho già fatto qui. Voglio solo fare un'ipotesi. Se Dostoevskij fosse un nostro contemporaneo, riuscirebbe ad emergere in questo mercato, con questi lettori che storcono il naso se un prezzo supera (a volte di poco, a volte di molto) i diciassette euro?

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