In territorio nemico è una novità, una di quelle belle. Un romanzo sperimentale: scritto grazie al contributo di 115 autori (della composizione vera e propria se ne sono occupati in otto), ricco di diversificazione linguistica e pagliuzze di Storia, quella grande, quella che cambia il destino di una Nazione. Ogni crepa, ogni cicatrice che ha attraversato la Resistenza italiana è messa in luce. Tre sguardi, tre punti di vista, tre personaggi divisi, allontantati dalla guerra che fanno della Lotta, l'unica religione, l'unica ideologia possibile. Annaspano alla ricerca di un significato, difficilmente afferrabile. Non ci sono scialuppe a cui aggrapparsi in questo mare di incertezze. Una narrazione portentosa. Carica di contraddizioni, frammenti di dolore, follia. Necessario in questi anni senza Storia.
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