Dieci Dicembre è l’ultima raccolta di racconti di George Saunders, uno degli scrittori più influenti del nostro tempo. Vi ho intimoriti?
Indubbiamente è l’autore più citato al momento, avete già letto il suo splendido discorso ai laureandi della Syracuse University del 2013?
Non credo di aver torto quando affermo che il clamore attorno a Dieci Dicembre - il New York Times l’ha definito “il miglior libro che leggerete quest’anno” - sia da imputare quasi interamente a questo signore.
Saunders piace, anche parecchio. Prima ancora della sua scrittura, è proprio lui ad accattivarci. È un tipo garbato, autoironico. Con una caratteristica particolare, però. Ha negli occhi una bislacca convinzione: vuole migliorare il mondo con un sorriso. Appartiene a quella brutta razza in via d’estinzione: i sognatori. Con l’aggravante di avere una penna in mano.
Comprensibile quindi l’effervescente entusiasmo che genera Dieci Dicembre e che è ancora più intensificato dalla lettura (Sì, ad un certo punto bisogna anche leggerli i libri, mica solo parlarne!). Nonostante quest’imprevedibilità, vi è una costante emotiva che fa da filo conduttore per la raccolta: la scelta tra l’avarizia dei sentimenti o la compassione, l’individualismo meschino o un atto di altruismo.
Ciò non vuol dire che sia innocuo o privo di spigoli. Quello che voglio dire è che non è mai disturbante (come invece è stata per me la lettura di quel meraviglioso romanzo che è Mattatoio n. 5 di Vonnegut a cui Saunders è stato spesso accostato).
La possibile mancanza di cuore di alcune short stories è comunque compensata dalle buone intenzioni dell’autore. Insomma Saunders è troppo bravo per non piacerci, troppo anomalo per lasciarci indifferenti. Un libro che dà una chance all’altruismo e alla speranza, di questi tempi è più unico che raro. Sto dicendo che Dieci Dicembre è ruffiano? Probabilmente lo è ma Saunders non lo fa pesare.
Saunders ci dice che la disperazione del mondo è sopportabile. Non è buonista, non è mieloso, non è troppo rassicurante.
Dieci Dicembre è un libro prezioso. Per me ha soprattutto un merito: quello di avermi dato una nuova visione della letteratura. Fin ora mi sono sempre accostata ad autori di rottura, immagino sia una fase, che riuscissero a sconvolgermi, a descrivere la brutalità e le contraddizioni del mondo. Ora penso che c’è ancora posto per una sorta di educazione alla tenerezza, al garbo e alla gentilezza nella letteratura, nell’arte. Ed è anche grazie a Saunders.
Lieto di saperti tuffata, in un modo o nell'altro, nel novero dei decadecembristi :) E complimenti per il pezzo.
RispondiEliminaInsomma, riassumendo con l'accetta, Saunders sarebbe una sorta dl Jeckyll dell'Hyde Vonnegut? (buon vecchio Kurt, io sono andato a vedere Dresda solo per aver letto Mattatoio 5) Ipotesi intrigante.
oops... Jeckyll o Jekyll? dannazione, non lo azzeccherò mai...
Elimina"Giro d'onore" e "Croci" sono i racconti migliori secondo me. Ma anch'io non penso che questa raccolta non sia un capolavoro. Sono rimasta alquanto delusa. "Il miglior libro che leggerete quest'anno" mi è sembrata un'affermazione esagerata. È originale, questo sì, ma l'originalità bisogna anche saperla gestire.
RispondiEliminaAnche fuga dall'aracnotesta per me è molto bello. Invece, sai che Croci non mi ha entusiasmato?
EliminaSì, vero, anche quello è carino. In genere le raccolte sono tutte così; c'è chi preferisce un brano, chi l'altro.
EliminaÈ sempre difficile giudicare, anche perché quel che viene fuori è una sorta di "media di risultato" e inevitabilmente il giudizio diventa sommario e approssimativo.
p.s: sto leggendo Undici Solitudini! ;)
Ecco, Undici Solitudini ha una coerenza interna ed una coesione stilistica che invece manca del tutto (volutamente!) in Dieci Dicembre. è meravigliosa.
Eliminacara ilenia, il tuo post ha ispirato questo mio post.
RispondiEliminahttp://leggimiognigiorno.blogspot.it/2014/01/sui-discorsi-banalotti-tenuti-da-alcuni.html
e' buffo il fatto che entrambi tiriamo fuori il grandissimo vonnegut, ma per motivi cosi' diversi…
ciao ciao, m.
Io ho trovato "Dieci dicembre" una raccolta molto efficace. Direi la più convincente tra quelle di Saunders che ho letto finora. Mi sono piaciute sia le storie che la particolare attenzione dedicata al linguaggio dei personaggi ma soprattutto lo sguardo compassionevole sulle vicende dei protagonisti.
RispondiEliminaBella recensione, il tema mi è molto vicino per cui appena posso lo leggo. Ti farò sapere cosa ne penso. :)
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